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Ultimo Giudizio (Supplemento) #1

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1. L’ultimo giudizio ha già avuto luogo

Nel precedente libretto Ultimo giudizio si è trattato dei seguenti argomenti: Ultimo giudizio non significa la fine del mondo (nn. 15)

La riproduzione del genere umano non cesserà mai (nn. 613) Il cielo e l'inferno vengono dall'umanità (nn. 1422)

Tutti gli esseri umani, senza eccezioni, che sono nati e poi morti dall'inizio della creazione sono o nel cielo o nell'inferno (nn. 2327)

Un giudizio finale deve avvenire dove tutti sono radunati, dunque deve avere luogo nel mondo spirituale, e non nel mondo fisico (nn. 2832)

Un giudizio finale si verifica quando la chiesa è alla sua fine; e la Chiesa è alla sua fine quando non c'è fede perché non c'è carità (nn. 3339)

Tutto ciò che è stato predetto nel libro dell'Apocalisse, si è pienamente compiuto nel tempo presente (nn. 4044)

Il giudizio finale ha già avuto luogo (nn. 4552) Babilonia e la sua distruzione (nn. 5364)

Il primo cielo, e in che modo è cessato (nn. 65-72) Lo stato futuro del mondo e della chiesa (nn. 7374)

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Ultimo Giudizio #65

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65. Il precedente cielo e la sua distruzione

Si dice nell'Apocalisse: Vidi grande trono, e colui che era seduto su di esso; la terra il cielo scomparvero dalla sua vista, senza lasciar traccia di sé (Apocalisse 20:11)

Ho visto un nuovo cielo e una nuova terra; il primo cielo e la prima terra erano passati (Apocalisse 21:1)

Che per un nuovo cielo e una nuova terra, e per l’estinzione del cielo e della terra precedenti non si intendono il cielo visibile e la nostra terra abitabile, ma un cielo angelico e una chiesa, è stato mostrato sopra nel primo capitolo e anche in quelli seguenti. Perché la Parola in sé è spirituale, e quindi tratta di cose spirituali; e le cose spirituali sono le cose del cielo e della chiesa; queste si esprimono nelle cose naturali nel senso letterale, perché le cose naturali servono come base per quelle spirituale. E, senza tale base, la Parola non sarebbe un’opera Divina perché non sarebbe completa; perché il naturale, che è quanto di più remoto ci sia nel Divino ordine, completa e rende possibile che l’interiore - che consta dello spirituale e del celeste – possa sussistere su di esso, come una casa sulle sue fondamenta. Ora, dato che uomo pensa intorno alla Parola dal naturale e non dallo spirituale, perciò, per cielo e terra, nominati qui e altrove, non intende che il cielo e la terra che esistono nel mondo naturale; quindi ognuno si aspetta l’estinzione e la distruzione di questi, e poi anche la creazione di nuovi. Ma, per non evitare questa vana attesa, di generazione in generazione, il significato spirituale della Parola è stato dischiuso, affinché possa essere noto cosa si intende in molte cose della Parola – in particolare che cosa si intende per cielo e terra che devono passare - che rimangono incomprensibili se questa è meditata nel suo significato letterale.

  
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