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Fede #1

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1. I. ­ Tutte le altre opere non sono opere di carità in senso stretto, ma sono riflessi, oppure semplici buone azioni esteriori ovvero debiti di riconoscenza. Insegnamenti per la nuova Gerusalemme sulla Fede I la fede è un riconoscimento interiore della verità

Oggigiorno, le persone ritengono che fede non significhi altro che ritenere vero qualcosa perché lo insegna la chiesa e perché non risulta familiare all'intelletto. Infatti si dice comunemente: “Credi, e non dubitare”. Se qualcuno replica “Non capisco”, gli viene risposto: “Ecco perché devi credere.” Il risultato è che la fede di oggi è una fede nell'ignoto e può essere chiamata fede cieca; e siccome è trasmessa da una persona all'altra, è una fede tramandata dal passato. Diventerà chiaro nelle seguenti pagine che questa non è una fede spirituale.

  
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Fede #38

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38. V. La fede odierna in una prospettiva generale

La fede odierna in una prospettiva generale è che Dio Padre inviò suo Figlio a pagare per i peccati del genere umano; a causa di questo merito da parte del Figlio, il Padre prova compassione e salva chi crede in lui. Altri direbbero “chi crede in lui e opera bene.”

  
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Fede #49

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49. VII. I filistei menzionati nella Parola rappresentavano quelli dediti ad una fede separata dalla carità

Nella Parola, tutti i nomi di nazioni e popoli, così come di persone e luoghi, rappresentano specifiche cose inerenti la chiesa. La chiesa stessa è rappresentata da Israele e Giuda, perché è lì che essa fu fondata; e vari altri soggetti religiosi sono rappresentati da nazioni e popoli circostanti; soggetti in armonia con la religione sono rappresentati dalle nazioni rette; e soggetti incompatibili con la religione, dalle nazioni malvagie. Sono due i mali in cui tutte le chiese degenerano col passare del tempo. Uno è l’adulterazione del suo bene, l’altro è la falsificazione della sua verità. L'origine del male che corrompe il bene della chiesa sta nell’amore di dominare; ciò che invece falsifica la verità della chiesa è l’orgoglio della propria intelligenza. Il male della religione che deriva dall’amore di dominare gli altri è inteso nella Parola per Babilonia, e il male della religione che deriva dall’orgoglio per la propria intelligenza è inteso nella Parola per Filistea. È noto chi siano i Babilonesi, ma non che siano i filistei. I filistei sono quelli dediti alla fede ma non alla carità.

  
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