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Genesi 12

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1 Or l’Eterno disse ad Abramo: "Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò;

2 e io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione;

3 e benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".

4 E Abramo se ne andò, come l’Eterno gli avea detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Charan.

5 E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figliuolo del suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan, e partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel paese di Canaan.

6 E Abramo traversò il paese fino al luogo di Sichem, fino alla quercia di Moreh. Or in quel tempo i Cananei erano nel paese.

7 E l’Eterno apparve ad Abramo e disse: "Io darò questo paese alla tua progenie". Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso.

8 E di là si trasportò verso la montagna a oriente di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a occidente e Ai ad oriente; e quivi edificò un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno.

9 Poi Abramo si partì, proseguendo da un accampamento all’altro, verso mezzogiorno.

10 Or venne nel paese una carestia; e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grave nel paese.

11 E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: "Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto;

12 e avverrà che quando gli Egiziani t’avranno veduta, diranno: Ella è sua moglie; e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita.

13 Deh, di’ che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo".

14 E avvenne che quando Abramo fu giunto in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella.

15 E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone.

16 Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei; ed Abramo ebbe pecore e buoi e asini e servi e serve e asine e cammelli.

17 Ma l’Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo.

18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: "Che m’hai tu fatto? perché non m’hai detto ch’era tua moglie? perché hai detto:

19 E’ mia sorella? ond’io me la son presa per moglie. Or dunque eccoti la tua moglie; prenditela e vattene!"

20 E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie, e tutto quello ch’ei possedeva.

   

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1419

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1419. And I will make thy name great. That this signifies glory, is evident without explication. In the external sense, by “making a name,” and by “glory,” there is signified something worldly; but in the internal sense, something celestial. This celestial is not to strive to be the greatest, but to be the least, by serving all; as the Lord Himself said in Matthew:

It shall not be so among you; but whosoever would be great among you shall be your minister; and whosoever would be first among you shall be your servant: even as the Son of man came not to be ministered unto, but to minister, and to give His life a ransom for many (Matthew 20:26-28; Mark 10:44-45).

It is the celestial of love not to desire to be one’s own, but to belong to all; so that we desire to give others all that is our own; in this consists the essence of celestial love. The Lord, being love itself, or the essence and life of the love of all in the heavens, wills to give to the human race all things that are His; which is signified by His saying that the Son of man came to give His life a ransom for many. From this it is evident that in the internal sense “name” and “glory” are altogether different from what they are in the external sense. In heaven therefore all are rejected who desire to become great and the greatest; because this is contrary to the essence and life of heavenly love, which are from the Lord. Hence also it is that nothing is more contrary to heavenly love than the love of self. Concerning these things see what is related from experience above n. 450, 452, 952).

  
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Thanks to the Swedenborg Foundation for the permission to use this translation.