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Genesi 12

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1 Or l’Eterno disse ad Abramo: "Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò;

2 e io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione;

3 e benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra".

4 E Abramo se ne andò, come l’Eterno gli avea detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Charan.

5 E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figliuolo del suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan, e partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel paese di Canaan.

6 E Abramo traversò il paese fino al luogo di Sichem, fino alla quercia di Moreh. Or in quel tempo i Cananei erano nel paese.

7 E l’Eterno apparve ad Abramo e disse: "Io darò questo paese alla tua progenie". Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso.

8 E di là si trasportò verso la montagna a oriente di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a occidente e Ai ad oriente; e quivi edificò un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno.

9 Poi Abramo si partì, proseguendo da un accampamento all’altro, verso mezzogiorno.

10 Or venne nel paese una carestia; e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grave nel paese.

11 E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: "Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto;

12 e avverrà che quando gli Egiziani t’avranno veduta, diranno: Ella è sua moglie; e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita.

13 Deh, di’ che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo".

14 E avvenne che quando Abramo fu giunto in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella.

15 E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone.

16 Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei; ed Abramo ebbe pecore e buoi e asini e servi e serve e asine e cammelli.

17 Ma l’Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo.

18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: "Che m’hai tu fatto? perché non m’hai detto ch’era tua moglie? perché hai detto:

19 E’ mia sorella? ond’io me la son presa per moglie. Or dunque eccoti la tua moglie; prenditela e vattene!"

20 E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie, e tutto quello ch’ei possedeva.

   

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #1492

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1492. That 'he said, What is this you have done to me?' means that it grieved Him becomes clear-also from the very indignant way in which these things were said. The resulting grief itself is thus expressed. The internal sense is such that it is the emotion itself lying hidden within the words which constitutes the internal sense. No attention is paid to the words of the letter; it is as though these did not exist. The emotion held within the words used here is so to speak knowledge's indignation and the Lord's grief, and is indeed grief arising from the realization that the facts which He had absorbed with pleasure and delight were to be thus destroyed. It is the same with little children who, when something they love is taken away from them which their parents see is harmful to them, grieve over their loss of it.

  
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Thanks to the Swedenborg Society for the permission to use this translation.