The Bible

 

Jonah 3

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1 E LA parola del Signore fu indirizzata a Giona, la seconda volta, dicendo:

2 Levati, va’ in Ninive, la gran città, e predicale la predicazione che io ti dichiaro.

3 E Giona si levò, e se ne andò in Ninive, secondo la parola del Signore. Or Ninive era una grandissima città, di tre giornate di cammino.

4 E Giona cominciò ad andar per la città il cammino d’una giornata, e predicò, e disse: Infra quaranta giorni Ninive sarà sovvertita.

5 E i Niniviti credettero a Dio, e bandirono il digiuno, e si vestirono di sacchi, dal maggiore fino al minor di loro.

6 Anzi, essendo quella parola pervenuta al re di Ninive, egli si levò su dal suo trono, e si tolse d’addosso il suo ammanto, e si coperse di un sacco, e si pose a sedere in su la cenere.

7 E fece andare una grida, e dire in Ninive: Per decreto del re, e de’ suoi grandi, vi si fa assapere, che nè uomo, nè bestia, nè minuto, nè grosso bestiame, non assaggi nulla, e non pasturi, e non beva acqua;

8 e che si coprano di sacchi gli uomini, e le bestie; e che si gridi di forza a Dio; e che ciascuno si converta dalla sua via malvagia, e dalla violenza ch’è nelle sue mani.

9 Chi sa se Iddio si rivolgerà, e si pentirà, e si storrà dall’ardor della sua ira; sì che noi non periamo?

10 E Iddio vide le loro opere; come si erano convertiti dalla lor via malvagia; ed egli si pentì del male, ch’egli avea detto di far loro, e non lo fece.

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

From Swedenborg's Works

 

Arcana Coelestia #623

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623. La terra era piena di violenza. Che questo si riferisca alle loro folli cupidità, e soprattutto a quelle che provengono dell'amore di sé, o dalla estrema superbia, è evidente dalla Parola. Si chiama violenza quando gli uomini fanno violenza alle cose sante profanandole, come fecero questi popoli antidiluviani che immersero le cose dottrinali della fede in tutti generi di cupidità.

Come in Ezechiele:

I miei volti allontanerò da loro, ed essi profaneranno il mio segreto luogo, e i ladri entreranno in esso e lo profaneranno. Prepara una catena; perché la terra è piena di delitti, e la città è piena di violenza (Ezechiele 7:22-23)

La violenza qui descritta è tale come è stata descritta sopra.

Nello stesso profeta:

Mangeranno il loro pane nell'angoscia, e berranno la loro acqua nella desolazione, poiché la loro terra è completamente devastata, a causa della violenza di tutti quelli che vi abitano (Ezechiele 12:19).

Il pane che mangeranno nell'angoscia sono le cose celesti, e l'acqua che essi berranno nella desolazione sono le cose spirituali, alle quali hanno fatto violenza, ovvero che hanno profanato.

[2] In Isaia:

La loro tela non servirà per indumento; né saranno vestiti nelle loro opere; le loro sono opere d'iniquità, e l'atto della violenza è nelle loro mani (Isaia 59:6)

Qui tela e indumenti si riferiscono alle cose dell'intelletto, cioè del pensiero. Iniquità e violenza alle cose della volontà, cioè, alle opere.

In Giona:

Che si ravvedano tutti dalla cattiva condotta, e dalla violenza che è nelle loro mani (Giona 3:8)

dove la cattiva condotta fa riferimento alle falsità, che sono dell'intelletto; e la violenza ai mali, che sono della volontà.

In Geremia:

Una voce verrà in un anno, e la violenza nel paese (Geremia 51:46)

Una voce significa le cose inerenti l'intelletto. Violenza, quelle inerenti la volontà.

In Isaia:

Egli non ha fatto alcuna violenza, né vi era alcun inganno nella sua bocca (Isaia 53:9)

Anche qui violenza significa le cose inerenti la volontà. Inganno nella sua bocca, quelle inerenti l'intelletto.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.