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Levitico 3

Studie

   

1 E SE l’offerta di alcuno è sacrificio da render grazie, s’egli l’offerisce del grosso bestiame, maschio o femmina che quella bestia sia, offeriscala senza difetto, nel cospetto del Signore.

2 E posi la mano in sul capo della sua offerta; e scannisi quella all’entrata del Tabernacolo della convenenza; e spandanne i figliuoli di Aaronne, sacerdoti, il sangue in su l’Altare, attorno attorno.

3 Poi offerisca il sacerdote, del sacrificio da render grazie, ciò che si ha da ardere al Signore, cioè: il grasso che copre l’interiora, e tutto il grasso che è sopra l’interiora;

4 e i due arnioni, e il grasso che è sopra essi, e quello che è sopra i fianchi; e levi la rete che è sopra il fegato, insieme con gli arnioni.

5 E i figliuoli di Aaronne faccianla bruciare in su l’Altare, sopra l’olocausto che sarà sopra le legne, le quali saranno in sul fuoco; in offerta fatta per fuoco, di soave odore al Signore.

6 E se l’offerta di alcuno, per sacrificio da render grazie al Signore, è del minuto bestiame, maschio o femmina, offeriscala senza difetto.

7 S’egli offerisce per sua offerta una pecora, offeriscala nel cospetto del Signore.

8 E posi la mano in sul capo della sua offerta; e scannisi quella all’entrata del Tabernacolo della convenenza; e spandanne i figliuoli di Aaronne il sangue in su l’Altare, attorno attorno.

9 E offerisca il sacerdote di quel sacrificio da render grazie, ciò che si ha da ardere al Signore, cioè: il grasso, e la coda intiera, la quale spicchisi appresso della schiena; e il grasso che copre l’interiora, e tutto il grasso che è sopra l’interiora;

10 e i due arnioni, e il grasso che è sopra essi, che è sopra i fianchi; e levi la rete che è sopra il fegato, insieme con gli arnioni.

11 E faccia il sacerdote bruciar quel grasso in su l’Altare, in cibo di offerta fatta per fuoco al Signore.

12 E se l’offerta di alcuno è capra, offeriscala nel cospetto del Signore.

13 E posi la mano sopra il capo di essa, e scannisi davanti al Tabernacolo della convenenza; e spandanne i figliuoli di Aaronne il sangue in su l’Altare, attorno attorno.

14 Poi offeriscane il sacerdote l’offerta che deve esser fatta per fuoco al Signore, cioè: il grasso che copre l’interiora, e tutto il grasso che è sopra l’interiora;

15 e i due arnioni, insieme col grasso che è sopra essi, che è sopra i fianchi; e levi la rete che è sopra il fegato, insieme con gli arnioni.

16 E faccia il sacerdote bruciar queste cose in su l’Altare, in cibo di offerta fatta per fuoco, di soave odore. Ogni grasso appartiene al Signore.

17 Questo sia uno statuto perpetuo, per le vostre generazioni, in tutte le vostre abitazioni. Non mangiate alcun sangue, nè alcun grasso.

   


To many Protestant and Evangelical Italians, the Bibles translated by Giovanni Diodati are an important part of their history. Diodati’s first Italian Bible edition was printed in 1607, and his second in 1641. He died in 1649. Throughout the 1800s two editions of Diodati’s text were printed by the British Foreign Bible Society. This is the more recent 1894 edition, translated by Claudiana.

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Arcana Coelestia # 353

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353. Con il termine grasso si intende il celeste stesso, che appartiene anche al Signore. Celeste è tutto ciò che attiene all'amore. La fede è anche celeste quando è dall'amore. La carità è il celeste. Tutto il bene della carità è celeste. Tutti questi erano rappresentati da vari tipi di grasso nei sacrifici, e distintamente da ciò che ricopriva il fegato, dal grasso di maiale, dal grasso sui reni, dal grasso di copertura dell'intestino, e sull'intestino. Queste parti erano sacre, e venivano offerta come olocausti sull'altare (Esodo 29:13, 22; Levitico 3:3-4, 14; 4:8-9, 19, 26, 31, 35, 8:16, 25).

Sono state perciò chiamate il pane del sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore (Levitico 3:14, 16).

Per lo stesso motivo al popolo ebraico era proibito mangiare qualsiasi del grasso di animale, da una sorta di legge perenne, tramandata di generazione in generazione (Levitico 3:17, 7:23,25).

Questo perché quella chiesa era tale da non riconoscere neppure le cose interiori, e ancora meno quelle celesti.

[2] Che grasso significhi le cose celesti, e i beni della carità, è evidente nei profeti, come in Isaia:

Perché scambiate argento per ciò che non è pane, e il vostro lavoro per ciò che non sazia? Seguitemi con diligenza, e mangiate ciò che è buono, e lasciare che la vostra anima goda di cibi succulenti (Isaia 55:2).

E in Geremia:

Colmerò l'anima dei sacerdoti di grasso, e il mio popolo sarà saziato del mio bene (Geremia 31:14),

dove è fin troppo evidente che grasso si intende, il bene celeste e spirituale. Quindi, in Davide:

Si saziano dell'abbondanza della tua casa, e tu li fai abbeverare al fiume delle tue prelibatezze. Perché presso di te è la fontana delle vite. Nella tua luce vediamo la luce (Salmi 36:8-9).

Qui abbondanza e fontana delle vite significano il celeste, che è dell'amore. Il fiume di prelibatezze e la luce, stanno a significare lo spirituale, che appartiene alla fede dall'amore. Sempre in Davide:

La mia anima sarà saziata di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra melodiose (Salmi 63:5),

dove, allo stesso modo, grasso indica ciò che è celeste, e labbra melodiose ciò che è spirituale. Che si tratti di ciò che è celeste è evidente dal fatto che sazia l'anima. Per la stessa ragione le primizie, che erano il primogenito della terra, sono chiamate grasso (Numeri 18:12).

[3] Poiché le cose celesti sono di innumerevoli generi, e di ancor più innumerevoli specie, sono descritte in generale nel canto che Mosè recitò davanti al popolo:

Burro di vacca e latte di pecora, con grasso di agnello e di montone e di ariete di Bashan, e di capre, con olio di germe di grano; e tu berrai sangue d'uva, non mescolato (Deuteronomio 32,14).

È impossibile per chiunque conoscere il senso di queste espressioni, salvo che attraverso il significato interiore. Senza di ciò, espressioni come burro di vacca, latte di pecora, grasso di agnello, grasso di montone e capra, degli arieti di Bashan, olio di germe di grano e sangue d'uva sarebbero parole vuote; eppure tutti e tutte e ciascuna di esse significano i generi e le specie delle cose celesti.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.