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Dopo che Salomone ebbe finito di costruire la casa dell’Eterno, la casa del re e tutto quello ch’ebbe gusto e volontà di fare,
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l’Eterno gli apparve per la seconda volta, come gli era apparito a Gabaon,
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e gli disse: "Io ho esaudita la tua preghiera e la supplicazione che hai fatta dinanzi a me; ho santificata questa casa che tu hai edificata per mettervi il mio nome in perpetuo; e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre.
4
E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti,
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io stabilirò il trono del tuo regno in Israele in perpetuo, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga sul trono d’Israele.
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Ma se voi o i vostri figliuoli vi ritraete dal seguir me, se non osservate i miei comandamenti e le mie leggi che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri dèi ed a prostrarvi dinanzi a loro,
7
io sterminerò Israele d’in sulla faccia del paese che gli ho dato, rigetterò dal mio cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli.
8
E questa casa, per quanto sia così in alto, sarà desolata; e chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e questa casa? e si risponderà:
9
Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio loro, il quale trasse i loro padri dal paese d’Egitto, si sono invaghiti d’altri dèi, si sono prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha fatto venire tutti questi mali su loro".
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Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa dell’Eterno e la casa del re,
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siccome Hiram, re di Tiro, avea fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro, a piacere di lui, il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea.
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Hiram uscì da Tiro per veder le città dategli da Salomone; ma non gli piacquero;
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e disse: "Che città son queste che tu m’hai date, fratel mio?" E le chiamò "terra di Kabul" nome ch’è rimasto loro fino al dì d’oggi.
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Hiram avea mandato al re centoventi talenti d’oro.
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Or ecco quel che concerne gli operai presi e comandati dal re Salomone per costruire la casa dell’Eterno e la sua propria casa, Millo e le mura di Gerusalemme, Hatsor, Meghiddo e Ghezer.
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Faraone, re d’Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l’avea data alle fiamme, ed avea ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l’aveva data per dote alla sua figliuola, moglie di Salomone.
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E Salomone ricostruì Ghezer, Beth-Horon inferiore,
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Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese,
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tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo dominio.
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Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano de’ figliuoli d’Israele,
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vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese e che gl’Israeliti non avean potuto votare allo sterminio, Salomone fece tanti servi per le comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi.
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Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e de’ suoi cavalieri.
23
I capi, preposti da Salomone alla direzione dei suoi lavori, erano in numero di cinquecento cinquanta, incaricati di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori.
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Non appena la figliuola di Faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le avea fatto costruire, questi si mise a costruire Millo.
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Tre volte all’anno Salomone offriva olocausti e sacrifizi di azioni di grazie sull’altare che egli aveva eretto all’Eterno, e offriva profumi su quello che era posto davanti all’Eterno. Così egli terminò definitivamente la casa.
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Il re Salomone costruì anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Eloth, sul lido del mar Rosso, nel paese di Edom.
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Hiram mandò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua propria gente: marinai, che conoscevano il mare.
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Essi andarono ad Ofir, vi presero dell’oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone.