209. Concetti generali sul matrimonio
Ci sono molte cose sui matrimoni che, se trattate nei particolari gonfierebbero questa piccola opera in un volume enorme. Perché si potrebbe trattare nel dettaglio delle affinità e delle diversità tra i coniugi; dell’elevazione dell’amore coniugale naturale in quello spirituale, e della loro congiunzione; dei progressi dell’uno e degli affievolimenti dell’altro; delle varietà e della diversità di ciascuno; dell'intelligenza delle mogli; della sfera coniugale universale dal cielo, e del suo opposto dall'inferno; del loro influsso e della loro ricezione, e molte altre cose, che se trattate nel dettaglio estenderebbero l’opera in un libro così grande da stancare il lettore. Per questo motivo, e per evitare inutili prolissità, la materia è stata sintetizzata in concetti generali sui matrimoni. Ma questi come i soggetti che precedono saranno divisi in capoversi, come segue:
(1) Che il senso proprio dell'amore coniugale è il tatto.
(2) Che presso coloro che sono nell’amore autenticamente coniugale la capacità di divenire savi si accresce; viceversa presso coloro che non sono nell’amore autenticamente coniugale, diminuisce.
(3) Che presso coloro che sono nell’amore autenticamente coniugale la felicità di dimorare insieme aumenta, viceversa presso coloro che non sono nell’amore autenticamente coniugale, diminuisce.
(4) Che presso coloro che sono nell’amore autenticamente coniugale la congiunzione delle menti e quindi l’amicizia si accresce, ma presso coloro che non sono nell’amore autenticamene coniugale diminuiscono ambedue.
(5) Che coloro che sono nell’amore autenticamente coniugale desiderano continuamente essere un uomo [homo]; ma coloro che non sono nell'amore autenticamente coniugale desiderano essere due.
(6) Che coloro che sono nell’amore autenticamente coniugale guardano al matrimonio nella prospettiva dell’eternità; viceversa avviene esattamente l’opposto presso coloro che non sono nell'amore autenticamente coniugale.
(7) Che l'amore coniugale risiede presso le mogli caste; e tuttavia il loro l'amore dipende dai rispettivi mariti.
(8) Che le mogli amano i vincoli del matrimonio, solo se gli uomini li amano.
(9) Che l'intelligenza delle donne in sé è modesta, purificata, pacata, cedevole, gentile, e lieve; mentre l’intelligenza degli uomini in sé, è austera, rigorosa, tenace, ardita, e amante della libertà sfrenata.
(10) Che le mogli non sono in uno stato di eccitazione proprio degli uomini, ma presso di loro c'è uno stato di preparazione per la ricezione.
(11) Che gli uomini hanno la capacità in base al loro amore di trasmettere le verità della loro sapienza, e secondo il loro amore di compiere gli usi.
(12) Che le decisioni sono lasciate nella disponibilità del marito.
(13) Che vi è una sfera coniugale che scorre dal Signore attraverso il cielo in tutte le cose dell'universo, perfino nelle sue parti più remote.
(14) Che questa sfera viene ricevuta dal sesso femminile e, attraverso questo è trasferita nel sesso maschile, e non il contrario.
(15) Che dove c'è amore autenticamente coniugale questa sfera è ricevuta dalla moglie, e dal marito esclusivamente attraverso la moglie.
(16) Che dove non c'è amore coniugale questa sfera viene ricevuta dalla moglie, ma non dal marito attraverso essa.
(17) Che ci può essere autentico amore coniugale presso uno dei coniugi, e non al tempo stesso presso l'altro.
(18) Che ci sono svariate affinità e diversità tra coniugi, sia interiori, sia esteriori.
(19) Che somiglianze diverse si possono congiungere, ma non con le diversità.
(20) Che a coloro che desiderano amare in modo autenticamente coniugale il Signore fornisce un’affinità; e se non è data in terra, è stabilita nel cielo.
(21) Che in proporzione alla carenza e alla perdita dell’amore coniugale l'uomo si avvicina alla natura della bestia.
Qui segue la spiegazione di questi soggetti.