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L’Amore Coniugale # 462

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462. Relazione con un’amante

Nel capitolo precedente si è trattato della fornicazione, nonché della prostituzione, intendendo in quest’ultimo caso il legame tra un uomo non sposato e una donna. Ma l’avere una relazione con un’amante implica la congiunzione di un uomo sposato con una donna. Coloro che non fanno questa distinzione usano queste due parole indiscriminatamente come se avessero lo stesso significato. Ma poiché si tratta di due circostanze distinte, e la locuzione andare con una prostituta è appropriata per la prima (perché una prostituta è una donna promiscua), e la parola amante è adatta per la seconda (perché un’amante è un partner sostituto) pertanto, al fine di una loro corretta distinzione, per convegno sessuale che precede le nozze con una donna si intende l’andare con una prostituta, per convegno successivo al matrimonio è intesa la relazione con un’amante. Questa materia è qui trattata al fine dell’ordine; perché dall’ordine è svelato di che qualità è il matrimonio, da un lato, e di che qualità è l'adulterio dall'altro. Che il matrimonio e l'adulterio siano opposti è stato affermato nel capitolo riguardante la contrapposizione tra loro; e in che misura e fino a che punto siano opposti può essere desunto solo dalle cose intermedie che si frappongono, tra le quali, l’avere un’amante è una di esse. Ma poiché vi sono due tipi di relazione con un’amante, e questi devono essere tenuti assolutamente distinti, questo capitolo, come quelli precedenti, deve essere diviso nelle sue parti, così come segue:

(1) Che ci sono due tipi di relazione con un’amante, che differiscono fortemente l’uno dall’altro; una congiuntamente con la moglie, l'altra, oltre alla moglie.

(2) Che la relazione con un’amante congiuntamente con la moglie è per i cristiani del tutto illegittima e detestabile.

(3) Che questo è il caso della poligamia, che nel mondo cristiano è condannata, e deve essere condannata.

(4) Che questa è la promiscuità con cui il legame coniugale, che è il prezioso gioiello della vita cristiana, è distrutto.

(5) Che la relazione con un’amante, oltre la moglie, quando è intrapresa per motivi legittimi, giustificati, e realmente gravi, non è illegittima.

(6) Che le cause che legittimano la relazione con un’amante sono le cause legittime di divorzio, mentre la moglie è comunque tenuta nella residenza familiare.

(7) Che le cause che legittimano la relazione con un’amante sono le cause di separazione dal letto.

(8) Che tra le cause gravi che giustificano la relazione con un’amante, ce ne sono di reali e di fittizie.

(9) Che le cause gravi reali, derivano da ciò che è giusto.

(10) Mentre le cause gravi fittizie non derivano da ciò che è giusto, anche se appaiono derivare da ciò che è giusto.

(11) Coloro che per motivi legittimi, giustificati, e realmente gravi intraprendono una relazione con un’amante, possono allo stesso tempo essere nell’amore coniugale.

(12) Che avere una relazione con un’amante contemporaneamente al legame coniugale con la moglie non è lecito.

Ora segue l’esposizione di questi:

  
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L’Amore Coniugale # 295

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295. Fidanzamenti e matrimoni

Fidanzamenti e matrimoni, e le relative cerimonie, sono trattati qui principalmente sotto il profilo della comprensione razionale. Perché le cose scritte in questo libro hanno quale finalità che il lettore possa vederne le sue verità attraverso la propria ragione, e quindi aderirvi. Perché in questo modo il suo spirito è persuaso, e le questioni di cui lo spirito è persuaso si radicano nella mente in una collocazione superiore a quelle introdotte per autorità, e facendo affidamento sull’autorità, in quanto la ragione non viene consultata; perché queste ultime non entrano nella mente ma nella sola memoria, e ivi sono mescolate con falsi ragionamenti e falsità; quindi sono al di sotto delle cose razionali che appartengono all'intelletto. Qualsiasi uomo può parlare di queste cose, attingendo alla memoria, come se razionalmente, ma in realtà assurdamente, poiché ragiona nello stesso modo in cui cammina il granchio, essendo il suo sguardo rivolto indietro. Non agisce così chi parla attingendo dall'intelletto. Quando si ragiona così la vista razionale sceglie tra le cose della memoria ciò che è appropriato, con cui si conferma la verità in sé. È per questo motivo che in questo capitolo, molte delle cose addotte appartengono a quelle comunemente accettate; come, ad esempio che la scelta appartiene agli uomini; che i genitori devono essere consultati; che deve essere stipulata una promessa; che un patto coniugale deve essere stipulato prima del matrimonio; che questo deve essere consacrato da un sacerdote; così pure che ci deve essere un ricevimento per festeggiare le nozze, e molte altre cose, che sono addotte al fine che l'uomo possa con la propria ragione vedere che queste cose sono incise nell’amore coniugale in quanto necessarie a dare l’impulso e a portarlo a compimento. I capi sotto i quali si distingue l’argomento, nel loro ordine, sono i seguenti:

(1) Che la scelta appartiene all'uomo e non alla donna.

(2) Che l'uomo deve corteggiare e chiedere alla donna di unirsi con lui in matrimonio, e non il contrario.

(3) Che la donna deve consultare i suoi genitori, o coloro che sono al posto dei genitori, e poi ponderare con essi la proposta, prima di acconsentire.

(4) Che dopo la dichiarazione di consenso deve essere offerta una dote.

(5) Che il consenso deve essere stabilito e confermato da un solenne fidanzamento.

(6) Che attraverso il fidanzamento ciascuno è predisposto per l'amore coniugale.

(7) Che attraverso il fidanzamento le menti si congiungono l’una all’altra, in modo che il matrimonio dello spirito possa aver luogo prima di quello del corpo.

(8) Che è così presso coloro che pensano castamente in fatto di matrimoni, ma è altrimenti presso quelli che pensano impudicamente su di loro.

(9) Che durante il fidanzamento non è lecito essere congiunti corporalmente.

(10) Che quando il tempo del fidanzamento è esaurito, deve essere celebrato il matrimonio.

(11) Che prima della celebrazione del matrimonio, una patto coniugale deve essere stipulato in presenza di testimoni.

(12) Che il matrimonio deve essere consacrato da un sacerdote.

(13) Che il matrimonio deve essere celebrato in festa.

(14) Che dopo le nozze il matrimonio dello spirito diventa anche del corpo, e dunque è nella pienezza.

(15) Che tale è l'ordine dell'amore coniugale, con le sue modalità, dal suo primo ardore alla sua prima fiamma.

(16) Che l'amore coniugale precipitato, in mancanza dell’ordine e delle sue modalità, brucia dall’interno e giunge al termine.

(17) Che gli stati d'animo di ciascuno, procedenti secondo l’ordine di successione, sfociano nello stato del matrimonio, e tuttavia in un modo presso lo spirituale e in un altro presso il naturale.

(18) Poiché c'è un ordine progressivo e un ordine simultaneo, quest’ultimo ha luogo dal primo e secondo esso.

Ora segue l'esposizione di questi capi.

  
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