Из Сведенборгових дела

 

Cielo e inferno # 2

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2. PARTE 1 - CIELO

1.) Il Signore è il Dio del cielo

Innanzi tutto deve essere noto chi è il Dio del cielo, perché da questo discendono tutte le cose. Nel cielo intero, nessun altro se non il Signore è riconosciuto quale Dio del cielo. Lì si dice, così come Egli stesso ha insegnato,

Che Egli è uno col Padre, e chi vede Lui, vede il Padre; che il Padre è in Lui e Lui nel Padre; che tutto ciò che è santo proviene da Lui (Giovanni 10:30, 38; 14:9-11; 16:13-15)

Spesso ho parlato con gli angeli di questo argomento, ed essi hanno immancabilmente sostenuto che sono incapaci di dividere il Divino in tre, perché sanno e percepiscono che il Divino è Uno e questo Uno e nel Signore. Hanno anche detto che quelli della chiesa che nel mondo hanno sostenuto l’idea di tre entità Divine, non possono entrare nel cielo, fintanto che il loro ragionamento vaga da un Dio ad un altro; e lì non è permesso pensare tre e dire uno, 1 perché ognuno nel cielo parla secondo il proprio pensiero, infatti il discorso è il prodotto immediato del pensiero, ovvero è il pensiero che parla. Quindi quelli che in questo mondo separano il Divino in tre, e associano un’idea distinta ad ognuno di essi, e non individuano nell’idea di uno il Signore, non possono essere ricevuti nel cielo, perché nel cielo vi è una condivisione di tutti i pensieri, e perciò se qualcuno giunge lì con un’idea di tre, ma afferma uno, è subito individuato e respinto. Ma deve essere noto che tutti quelli che non hanno separato ciò che è vero da ciò che è buono, ovvero la fede dall’amore, accolgono nell’altra vita, ove sono opportunamente istruiti, l’idea del Signore che è il Dio dell’universo. Avviene altrimenti per quelli che hanno separato la fede dall’amore, cioè coloro che non hanno vissuto in conformità dei precetti della fede autentica.

Фусноте:

1. I cristiani sono stati esaminati nell'altra vita in merito alla loro idea di unico Dio ed è stato accertato che il loro pensiero è incentrato sul concetto di tre Dei (Arcana Coelestia 2329, 5256, 10736, 10738, 10821). La Divina Trinità nel Signore è riconosciuta nel cielo (nn. 14, 15, 1729, 2005, 5256, 9303).

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.

Из Сведенборгових дела

 

Arcana Coelestia # 6770

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6770. Vers. 15-19. Et audivit Pharao verbum hoc, et quaesivit occidere Moschen; et figit Moscheh a coram Pharaone, et habitavit in terra Midian, et habitavit juxta puteum. Et sacerdoti Midianis septem filiae, et venerunt et hauserunt, et impleverunt canaliculos, ad potandum gregem patris sui. Et venerunt pastores, et depulerunt 1 illas; et surrexit Moscheh, et adjuvi adiuvit illas, et potavit gregem earum. Et venerunt ad 2 Reuelem patrem suum; et dixit, Quapropter festinastis venire hodie? Et dicebant, Vir Aegyptius liberavit nos e manu pastorum, et etiam hauriendo hausit nobis, et potavit gregem. ‘Et audivit Pharao verbum hoc, et quaesivit occidere Moschen’ significat quod scientificum falsum eo appercepto destruere vellet verum quod legis a Divino: ‘et fugit Moscheh a coram Pharaone’ significat quod separaretur a falsis: ‘et habitavit in terra Midian’ significat vitam in Ecclesia apud illos qui in simplici bono: ‘et habitavit juxta puteum’ significat studium ibi in Verbo: ‘et sacerdoti Midianis septem filiae’ significat sancta Ecclesiae illius: ‘et venerunt et hauserunt’ significat quod instruerentur in veris ex Verbo: ‘et impleverunt canaliculos’ significat quod inde ditarent doctrinam charitatis: ‘ad potandum gregem suum’ significat ut inde instruerentur illi qui in bono: ‘et venerunt pastores, et depulerunt 3 illas’ significat 4 quod docentes qui in malis, se opponerent: ‘et surrexit Moscheh, et adjuvit 5 illas’ significat opem a veris quae legis a Divino: ‘et potavit gregem earum’ significat quod instruerentur inde qui in bono: ‘et venerunt ad 6 Reuelem patrem suum’ significat conjunctionem cum ipso Ecclesiae illius bono: ‘et dixit, Quapropter festinastis venire hodie?’ significat perceptionem quod nunc certa conjunctio: ‘et dicebant, Vir Aegyptius liberavit nos e manu pastorum’ 7 significat quia verum scientificum quod Ecclesiae [adjunctum], valuit supra potentiam doctrinae falsi ex malo: ‘et etiam hauriendo hausit nobis’ significat quod ex Verbo instrueret: ‘et potavit gregem’ significat illos qui ab Ecclesia ibi 8 .

Фусноте:

1. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

2. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

3. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

4. The Manuscript places this after malis, but compare Arcana Coelestia 6779.

5. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

6. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

7. The editors of the third Latin edition made a minor correction here. For details, see the end of the appropriate volume of that edition.

8. The First Latin Edition adds the signification of verse 20, which does not belong here. It is repeated in Arcana Coelestia 6787.

  
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This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

Библија

 

Matteo 24:29-31

Студија

      

29 Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate.

30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.

31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli.