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Arcana Coelestia #4696

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4696. ‘Et ecce sol et luna’: quod significet bonum naturale et verum naturale, constat a significatione ‘solis’ quod sit bonum caeleste 1 , de qua n. 1529, 1530, 2120, 2441, 2495, 3636, 3643, 4060: et ex significatione ‘lunae’ quod sit bonum spirituale seu verum, de qua n. 1529, 1530, 2495; ‘sol’ in supremo sensu significat 2 Dominum quia Ipse ut sol apparet illis in caelo qui in caelesti amore sunt, et ‘luna’ in supremo sensu etiam significat Dominum quia Ipse ut luna apparet illis in caelo qui in spirituali amore sunt; etiam omne lucis in caelo 3 est inde; lux ideo a sole ibi est caeleste amoris seu bonum, et lux a luna ibi est spirituale amoris seu verum; hic itaque ‘sol’ est bonum naturale et ‘luna’ est verum naturale, quia praedicantur de Jacobo et Lea, ut patet avers. 10ubi Jacob dicit ‘An veniendo veniemus ego et mater tua, et fratres tui, ad incurvandum nos tibi terram?’ Per ‘Jacobum’ enim repraesentatur bonum naturale et per ‘Leam’ verum naturale, ut prius passim ostensum est. Divinum quod a Domino venit, hoc in supremo sensu est Divinum in Ipso, in sensu autem respectivo est Divinum ab Ipso; Divinum bonum quod ab Ipso, est quod vocatur caeleste, et Divinum verum quod ab Ipso, est quod dicitur spirituale; cum rationale illa recipit, sunt bonum et verum rationalis quae significantur, cum autem naturale illa recipit, sunt bonum 4 et verum naturalis quae significantur; hic bonum et verum naturalis quia praedicantur de Jacobo et Lea.

Footnotes:

1. The Manuscript deletes amoris, and inserts caeleste.

2. The Manuscript inserts Ipsum.

3. caelis

4. The Manuscript inserts naturalis.

  
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This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

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Arcana Coelestia #1540

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1540. Significato interiore

Le verità storiche della Parola hanno inizio, come è stato detto prima, con il capitolo precedente, il dodicesimo. Fino a quel punto, o meglio, fino a Eber, gli eventi storici narrati non sono realmente accaduti. Nel senso interno, gli eventi storici qui riportati di Abramo fanno riferimento al Signore, e alla sua condizione, prima che l'uomo esterno fosse congiunto con l'interno e fossero uno; cioè, prima che il suo uomo esterno fosse stato reso celeste e Divino. Gli eventi storici rappresentano il Signore; le parole stesse sono significative delle cose rappresentate. Ma essendo fatti storici, la mente del lettore non può che soffermarsi su di essi; soprattutto nel tempo presente, quando la maggior parte delle persone, anzi la quasi totalità, non crede che esista un senso interno e ancor meno che esista in ogni parola. E malgrado il fatto che il senso interno sia stato così chiaramente mostrato finora, essi potrebbero addirittura non riconoscerne l'esistenza, e questo per il motivo che il senso interno sembra ritirarsi così lontano dal senso letterale da non essere riconosciuto in esso. E nondimeno, che questi fatti storici non possono essere la Parola, essi potrebbero saperlo semplicemente dal fatto che quando sono separati dal senso interno non vi è più il Divino in loro come in qualsiasi altra narrazione storica.

Perché è il senso interno che rende Divina la Parola.

[2] Che il senso interno sia la Parola stessa è evidente da molte cose che sono state rivelate, come: Dall'Egitto ho chiamato mio figlio (Matteo 2:15); oltre a molte altre. Anche il Signore stesso, dopo la sua risurrezione, ha insegnato ai discepoli ciò che era stato scritto di lui da Mosè e dai profeti (Luca 24:27).

Dunque non c'è nulla di scritto nella Parola che non riguardi il Signore, il suo regno e la chiesa. Queste sono le cose spirituali e celesti della Parola. Ma le cose contenute nel senso letterale sono per lo più mondane, corporee e terrene; il che non può costituire la Parola del Signore. Nel tempo presente gli uomini sono di un'indole tale da non percepiscono altro che cose del genere. E difficilmente conoscono le cose spirituali e celesti. Diversa era la disposizione degli uomini della chiesa antichissima e della chiesa antica; questi, se avessero vissuto nel tempo presente e avessero letto la Parola, non si sarebbero minimamente soffermati sul senso letterale, che avrebbero considerato come nulla, ma avrebbero avuto riguardo per il senso interno. Essi si stupiscono assai del fatto che chiunque percepisca la Parola in qualsiasi altro modo. Tutti i libri degli antichi furono perciò scritti in modo da avere nel senso interno un significato differente da quello letterale.

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.