スウェーデンボルグの著作から

 

Cielo e inferno#470

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470. 49) L'uomo, dopo la morte, è tale quale è stata la sua vita nel mondo

Ogni cristiano sa dalla Parola quale sia la vita che attende ciascuno dopo la morte; perché ivi è detto in molti passi che l'uomo sarà giudicato e ricompensato secondo le sue azioni e secondo le sue opere; e chiunque pensi attraverso l'autentico bene e l'autentica verità non necessita di alcun aiuto per vedere che chi vive rettamente entra nel cielo, e chi vive empiamente precipita nell'inferno. Ma l'uomo empio è riluttante nel credere che il suo stato dopo la morte sia conforme alla sua vita nel mondo; questi pensa, specialmente quando è malato, che il cielo è concesso a tutti per pura misericordia, qualunque vita sia stata condotta, e che ciò avvenga in conformità con la sua fede, che egli tiene separata dalla vita.

  
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Cielo e inferno#453

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453. 47) L'uomo dopo la morte ha una forma perfettamente uman è già stato dimostrato più volte in precedenza che la forma dello spirito dell'uomo è la forma umana, cioè, che lo spirito è un uomo, anche nella forma, soprattutto ove è stato dimostrato che ogni angelo ha una forma umana compiuta (nn. 73-77); che in relazione al suo interiore ogni uomo è uno spirito (nn. 432-444); e che gli angeli del cielo derivano dal genere umano (nn. 311-317).

[2] Ciò può essere compreso ancora più chiaramente dal fatto che è in virtù del suo spirito, e non in virtù del suo corpo che l'uomo è un uomo, e che la forma fisica si aggiunge allo spirito in conformità della forma dello spirito, e non viceversa, perché è in conformità con la forma sua propria che lo spirito è rivestito dal corpo. Di conseguenza lo spirito di un uomo agisce in ogni parte del corpo, anche la più minuta, in modo che se una parte non è azionata dallo spirito, o lo spirito non è attivo in essa, questa stessa non ha vita. Chiunque può comprendere che ciò è vero dal solo fatto, che il pensiero e la volontà agiscono in ogni cosa del corpo, ed ogni cosa è coinvolta nel loro comando, e ciò che non concorre in questo processo, non è una parte del corpo, ma è scartato come qualcosa privo di vita; ed il pensiero e la volontà appartengono, non al corpo, ma allo spirito dell'uomo.

[3] Uno spirito che sia stato separato dal corpo o lo spirito in un altro uomo, non è visibile in forma umana all'uomo, perché l'organo corporeo della vista, avendo la percezione delle cose del mondo, è un organo materiale, e ciò che è materiale può vedere solo ciò che è materiale, mentre ciò che è spirituale vede ciò che è spirituale. Quando, dunque, la parte materiale dell'occhio è oscurata e privata della percezione del materiale, l'occhio vede gli spiriti nella loro forma, che è la forma umana, non solo gli spiriti che sono nel mondo spirituale, ma anche lo spirito di un altro uomo mentre è ancora nel suo corpo.

  
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