スウェーデンボルグの著作から

 

Cielo e inferno#3

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3. Coloro i quali, entro la chiesa, hanno negato il Signore e hanno riconosciuto soltanto il Padre e si sono consolidati in questa fede, non sono nel cielo; e poiché sono incapaci di ricevere alcun influsso dal Cielo, ove viene adorato il Signore solo, gradualmente perdono la capacità di pensare ciò che è vero, riguardo a qualsiasi oggetto. Infine divengono come se fossero muti o parlano ottusamente e si muovono ciondolando e oscillando, come se le articolazioni fossero infiacchite ed avessero perduto ogni forza. Coloro che, come i sociniani, hanno negato la Divinità del Signore, sostenendo meramente la sua umanità, sono ugualmente esclusi del Cielo; essi sono condotti verso destra e sono precipitati a fondo, dunque sono totalmente separati da tutti quelli che provengono dal mondo cristiano. Infine quelli che affermano di credere in un Dio invisibile, che essi definiscono anima dell'universo [ens universi], da cui tutte le cose sarebbero state originate, e che rifiutano ogni fede nel Signore, scoprono di non credere in alcun Dio; perché credere in un Divino invisibile, è considerata da loro una qualità della natura nella sua origine, che non può essere un oggetto di fede e amore, in quanto non è un oggetto del pensiero. 1 Il destino di questi individui, è tra quelli denominati adoratori della natura. Diverso è il caso di coloro che nascono al di fuori della chiesa, cioè i gentili; di questi si tratterà di seguito.

脚注:

1. Un Divino che non sia percepito attraverso un'idea di esso, non può essere percepito attraverso la fede (Arcana Coelestia 4733, 5110, 5663, 6982, 6996, 7004, 7211, 9356, 9359, 9972, 10067, 10267).

  
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スウェーデンボルグの著作から

 

Arcana Coelestia#1404

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1404. In his quae historica vera sunt, omnia et singula dicta et verba significant in sensu interno prorsus alia quam in sensu litterae, sed ipsa historica sunt repraesentativa: ‘Abramus’ de quo primum agitur, repraesentat in genere Dominum, in specie caelestem hominem; ‘Isacus’ de quo postea, similiter in genere Dominum, in specie spiritualem hominem; ‘Jacobus’ quoque in genere Dominum, in specie naturalem hominem; ita illa quae sunt Domini, quae sunt regni Ipsius, et quae sunt Ecclesiae.

  
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This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

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Arcana Coelestia#1729

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1729. Del Dio altissimo. Che questo significhi l'uomo interno, che è Jehovah, è evidente da ciò che è già stato detto più volte dell'uomo interno del Signore, che è Jehovah stesso e quindi che il Signore è Jehovah, il Padre, come egli stesso dice a Giovanni:

Io sono la via, la verità e la vita. Filippo disse, Mostraci il Padre. Gesù gli rispose, Sono stato così a lungo con te, e tu non mi conosci, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Perché dunque tu dici, Mostrarci il Padre? Non credi che io sia nel Padre e il Padre in me? Credetemi che io sono nel Padre e il Padre in me (Giovanni 14:6, 8-11)

[2] È l'essenza umana del Signore che viene chiamata Figlio dell'uomo, che dopo i combattimenti contro le tentazioni, fu unita alla sua Divina essenza, divenendo essa stessa Jehovah. Perciò nel cielo non conosciamo altro Jehovah il Padre, se non il Signore (si veda sopra, n.15).

Presso il Signore è Jehovah; non solo il suo uomo interno e interiore, ma anche l'uomo esterno e il suo autentico corpo 1 . Perciò egli solo salì al cielo anche con il corpo, come è chiaramente evidente nei Vangeli, dove è trattata la sua risurrezione; come pure dalle parole del Signore stesso:

Per quale motivo affiorano dubbi nei vostri cuori? Guardate le mie mani e i mie piedi, sono proprio io. Toccate con le vostre mani e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che io ho. E quando ebbe detto questo, mostrò loro le mani e i piedi (Luca 24:38-40)

脚注:

1. In ciò è la Divina Trinità, vale a dire la manifestazione trina del Divino (Uomo interno, Uomo interiore e Uomo esterno, ovvero Padre, Divino procedente e Figlio) che è Uno e come tale non può essere tre persone e un solo Dio, come stabilito nel Concilio di Nicea e come ancor oggi si crede nel mondo cattolico, prigioniero dell'irrazionale assunto della coesistenza di tre distinte persone Divine ed un solo Dio. Delle due l'una: o Dio è unico, oppure la Divinità è ripartita in tre distinte persone, dunque tre dei, che rappresentano la visione mascherata di una religione politeista; visione peraltro rafforzata dalla frammentazione, dall'offuscamento e dal depauperamento del culto (in spregio al primo comandamento della religione cristiana) in una miriade di ulteriori persone, comuni mortali, a partire dalla madre di Gesù (proclamate sante per bolla papale) talvolta in concorrenza con le rispettive reliquie [ndt].

  
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