Dalle opere di Swedenborg

 

Arcana Coelestia #6640

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6640. ‘Reuben, Schimeon, Levi, et Jehudah; Jisaschar, Sebulun, et Benjamin; Dan et Naphtali, Gad et Ascher’: quod significent processum a principio ad finem, nempe instaurationis Ecclesiae, de qua in sequentibus nunc agitur; 1 duodecim enim' filii Jacobi, ut quoque tribus ab illis nominatae, significant omnia boni et veri, hoc est, omnia amoris et fidei in complexu, videatur n. 3858, 3926, 3939, 4060, 6335, sed varia secundum ordinem in quo nominantur, n. 3862, 3926, 3939, 4603 seq. ; et quod ita innumerabilia, ac omnia et singula quae sunt Ecclesiae 2 et regni Domini, n. 6337; sed quid in specie significant cum in tali vel alio ordine nominantur, nemo scit quam solus Dominus, nec aliquis in caelo nisi a Domino, ubi vera et bona, quae significantur, per luces cum adjuncta perceptione manifestantur.

[2]. 3 Quia duodecim tribus repraesentabant regnum Domini et omnia 4 quae ibi, ideo ut quoque luces illae repraesentarentur, et sic omnia vera et bona Ecclesiae, duodecim lapides pretiosi in suo ordine insculpti sunt auro, unus lapis pro unaquavis tribu, et id pectorale vocatum est, ac impositum ephodo Aharonis, ac inde per effulgurationes varias lucis tulerunt responsa, quibus adjuncta fuit vel viva vox, vel perceptio interna; inde quoque constare potest quod ‘duodecim tribus Israelis’ significent vera et bona regni Domini ac Ecclesiae omnia in complexu et quod varia secundum ordinem in quo nominantur. Quod hic in alio ordine nominentur quam secundum nativitates, patet ex eo quod Jisaschar et Sebulun prius nominentur quam Dan et Naphtali, tametsi hi prius nati sunt; et quoque Benjamin ante Danem, Naphtali, Gadem et Ascherem, qui tamen ultimo natus est; tum quod Gad et Ascher post omnes; similiter alibi in Verbo ubi adhuc alio ordine nominantur.

Note a piè di pagina:

1. The Manuscript has this, then deleted enim and added est quia before duodecim.

2. seu

3. The Manuscript inserts Et.

4. The Manuscript inserts illa.

  
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This is the Third Latin Edition, published by the Swedenborg Society, in London, between 1949 and 1973.

Dalle opere di Swedenborg

 

Arcana Coelestia #2026

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2026. Che per ti darò si intende che le cose che sono nei cieli e sulla terra sono sue, segue da ciò che è stato appena detto. Nel senso letterale, le parole ti darò, significano che Dio ovvero Jehovah avrebbe dato al Signore ogni cosa, esattamente come è detto nella Parola degli evangelisti, che il Padre gli ha dato tutte le cose che sono in cielo e sulla terra. Ma nel senso interno, in cui la verità stessa si presenta nella sua purezza, significa che il Signore le ha acquisite da se stesso, perché Jehovah era in lui, e in ogni cosa che gli appartiene, come detto prima. Questo può essere ulteriormente illustrato da ciò che è simile; perché è come se l'uomo interiore o razionale, ovvero il pensiero, suggerisse all’uomo esteriore che acquisterebbe pace e serenità se rinunciasse a fare questo o quello. In questo caso colui che parla è lo stesso uomo cui si rivolge la parola, perché entrambi il razionale e il corporeo appartengono all'uomo, e quindi quando si fa menzione del primo, s’intende anche l’altro.

[2] Inoltre, che ogni cosa nei cieli e sulla terra appartenga al Signore, è evidente in molti passi della Parola, sia nell'Antico Testamento, sia negli evangelisti, come in Matteo 11:27, Luca 10:22, Giovanni 3:34-35, 17:2; Matteo 28:18; e anche da quanto è stato mostrato nel primo volume n. 445, 551, 552, 1607). E dato che il Signore governa il cielo universale, governa anche tutte le cose sulla terra; perché queste sono così legate che chi governa le prime, governa tutte le cose. Perché il cielo angelico influenza il cielo degli spiriti angelici; e questo, il mondo degli spiriti; e ancora, quest’ultimo influenza il genere umano. E allo stesso modo, dai cieli, dipendono tutte le cose che sono nel mondo e nella natura, perché senza l’influsso dal Signore attraverso i cieli, nulla di ciò che è nella natura e nei suoi tre regni verrebbe ad esistenza, né sopravvivrebbe (si veda il n. 1632)

  
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Many thanks to Fondazione Swedenborg for making this translating publicly available.