Genesi 3:6

Study

       

6 E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò.


Commentary on this verse  

By Brian David (machine translated into Italiano)

This relief, with a female serpent and Eve giving fruit to Adam, is at the entrance to Notre Dame Cathedral, Paris.

Sentendo la vita come propria (rappresentata dalla donna), la gente della Chiesa antichissima sentiva un desiderio travolgente di pensare da sé sulla natura di Dio ("buono" e "cibo" si riferiscono entrambi al desiderio, o per il bene o per il male), e sosteneva quel desiderio con una logica contorta ("piacevole" e "occhi" si riferiscono entrambi all'intelletto, o per il bene o per il male). Inoltre, l'idea di essere "saggi", di sapere potenzialmente ciò che Dio sapeva, li riempiva di piacere (era "da desiderare"). Così "mangiarono il frutto"; iniziarono ad esplorare la natura della divinità, con l'obiettivo di avere essi stessi la conoscenza divina.

Ma c'era esitazione. Sapevano ancora ciò che era stato loro comandato, e le parti razionali delle loro menti (rappresentate dall'"uomo", usato qui in senso maschile) dovevano essere tirate dentro. Ma lo furono; anche l'"uomo" mangiò il frutto.